Beata Maria Raffaella Cimatti
6 giugno 1861 – 23 giugno 1945
Santina Cimatti, nasce a Faenza da padre bracciante agricolo e da madre tessitrice, nella parrocchia di Celle. Successivamente, a 9 anni, si trasferisce con la famiglia in Borgo.
Degli altri cinque figli avuti dalla mamma, tre muoiono molto piccoli. Di Luigi e di Vincenzo, nati rispettivamente nel 1867 e nel 1879, si occuperà molto anche lei, a causa della prematura morte del padre. Quando entrambi entreranno nei Salesiani dovrà lei poi farsi carico dell’anziana madre.
Questa situazione le rende difficile seguire da subito il suo sogno, quello di entrare in convento. Le cose cambiano quando il suo parroco si offre di accogliere in canonica la mamma. Il 4 novembre 1889 può così entrare nel convento delle Suore Ospedaliere della Misericordia di Roma.
Le superiore la mettono subito alla prova facendole fare il noviziato in corsia, a diretto contatto con i malati. Santina dimostra di affrontare ogni cosa con passione e così l’8 dicembre 1890 viene ammessa alla vestizione religiosa. Insieme all’abito riceverà anche il nome nuovo di suor Maria Raffaella.
La dedizione che mostra per ogni bisognoso le ottiene il nome di «angelo dei malati». Quando la eleggono superiora (prima a Frosinone poi ad Alatri) si rivela «madre, sorella, amica, consigliera, sempre pronta e disponibile, modello esemplare di ogni virtù». Si impegnerà sempre nel testimoniare che «l’ospedale non è solo il luogo, dove si soffre e muore, ma è anche l’ambiente dove si possono esercitare le più squisite virtù umane».
A 80, nel 1941, anni lascia l’incarico di superiora scegliendo di restare nella comunità di Alatri come semplice suora, continuando a impegnarsi nei più umili servizi.
Giorni difficili saranno quelli vissuti durante la guerra. Nonostante l’età avanzata Suor Maria Raffaella dimostra ancora una volta la sua tenacia.
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"Pellegrini di Speranza", a cura della Chiesa di Faenza-Modigliana,
da catechesi.diocesifaenza.it
*Testo redatto secondo i principi della lingua facile da leggere (easy-to-read).
