Cristina Sportelli
23 luglio 1978 – 17 ottobre 2006
Cercherò di diffondere attorno a me il Paradiso."
In chi ha conosciuto Cristina, ripensando a lei, prevale la gratitudine di averla incontrata piuttosto che il dispiacere di non averla più fra noi. Cristina – cresciuta nella parrocchia di S. Maria Maddalena in Faenza dove ha svolto il servizio di educatrice dell’ACR – era una persona estremamente gioiosa, con tanta voglia di ridere e scherzare. La sua voglia di vivere la rendeva capace di andare incontro agli altri in un modo fuori dal comune. Unica era la sua capacità di prendere l’iniziativa e fare il primo passo verso le persone più timide o ai margini. Era capace di coinvolgerti con l’arma dell’ironia. Spesso, infatti, con una presa in giro ti sorprendeva e ti strappava un sorriso poiché percepivi che veniva da uno sguardo affettuoso.
Cristina, inoltre, ha fatto un percorso di preghiera molto intenso. Dopo che ci ha lasciato, abbiamo potuto leggere i suoi diari – credo che ci perdonerà e che quando ci ritroveremo ci farà una battuta sopra – e notare che tutto parte da un “caro diario” che col passare del tempo diventa un “caro Gesù”. È come se di fronte alla pagina bianca, in quel momento di intimità con se stessa, avesse scoperto di essere abitata dallo Spirito di Gesù e di potersi rivolgere direttamente a Lui con la spontaneità e la libertà con cui ci si rivolge ad un amico fidato.
A soli 25 anni Cristina si è ammalata gravemente nel momento forse più bello della sua vita: si era appena laureata e stava muovendo i primi passi nel mondo del lavoro che aveva desiderato: insegnante di scuola primaria per dedicarsi ai bambini che tanto amava.
Ha lottato con la malattia per tre anni senza permettere che essa le togliesse la gioia di vivere e la voglia di stare con le persone a cui voleva bene. Fino all’ultimo ha progettato il futuro sebbene consapevole della gravità delle sue condizioni. Nel suo ultimo scritto emerge come avesse compreso che poteva fare della sua malattia un dono per sé e per le persone vicine poiché poteva insegnare a lei e agli altri cosa è veramente importante nella vita.
Testo accessibile
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"Pellegrini di Speranza", a cura della Chiesa di Faenza-Modigliana,
da catechesi.diocesifaenza.it
*Testo redatto secondo i principi della lingua facile da leggere (easy-to-read).
